Il diamante, una delle pietre preziose più valutate e ammirate nel mondo, ha una storia geologica affascinante che inizia nel profondo del mantello terrestre. La maggior parte dei diamanti si forma a profondità di circa 150-200 chilometri sotto la superficie terrestre in condizioni di alta pressione e temperatura. Questi diamanti poi risalgono verso la superficie attraverso eruzioni vulcaniche molto antiche, intrappolati all’interno di rocce chiamate kimberlite o lamproite.
Storicamente, i primi diamanti vennero scoperti in India, nella regione di Golconda, famosa per essere stata una fonte significativa fino al XVIII secolo. I diamanti di Golconda erano rinomati per la loro qualità superiore e la straordinaria chiarezza. L’India è stata, per molti secoli, l’unico paese noto per la produzione di diamanti, e ha dominato il commercio mondiale del diamante fino alla scoperta di nuove miniere in Brasile nel 1725.
Successivamente, nel 1866, la scoperta di un diamante da parte di un ragazzo di nome Erasmus Jacobs presso le rive del fiume Orange in Sudafrica ha segnato l’inizio di una corsa al diamante che ha portato alla scoperta delle ricche miniere di Kimberley. La scoperta di diamanti in Sudafrica ha trasformato il mercato globale, spostando il centro della produzione di diamanti dall’India e dal Brasile al continente africano.
Oggi, i principali paesi produttori di diamanti includono la Russia, il Botswana, il Canada, l’Angola, il Sudafrica e il Congo. La Russia, in particolare, è nota per la miniera di Mir e la miniera di Jubilee, che sono tra le più grandi al mondo.
Quindi, sebbene i diamanti possano essere trovati in diverse parti del mondo, le loro origini geologiche risalgono a processi antichi e profondi, facendoli emergere come testimoni viventi della storia geologica della Terra.